Si chiama Bubble, bolla, è ed un calice di vetro borosilicato ideato dallo studio Kanz di Venezia. Si chiama così, proprio perché assomiglia ad una bolla, ma anche perché viene creato come come si fa con le bolle di sapone. Soffiato e lavorato con una tecnica particolare, che gli dona forme e linee del tutto inconsuete, frutto di attente analisi e sperimentazioni sul suo processo di produzione industriale.
Il progetto di design Bubble nasce da una proposta particolare a cui gli architetti Kanz hanno dovuto provare a dare una risposta: creare un calice da vino in vetro il più possibile unico e “materico”, come mi ha raccontato Mauro Cazzaro.
«Ci siamo chiesti come poter interpretare la richiesta del nostro cliente, dato che il vetro è già di per sé “materico”. Abbiamo quindi cercato di interpretare quanto ci era stato chiesto, lavorando sulla forma del calice, trovando un concept che lo rendesse quasi organico, facendolo assomigliare ad una bolla di sapone».
Tutto il resto è frutto di creatività e maestria produttiva.
«Il vetro borosilicato (quello che comunemente chiamiamo Pyrex) con cui è realizzata la serie di calici in vetro Bubble viene lavorato in tubo sul tornio. Il vetro viene soffiato, scaldato con la fiamma ossidrica e modellato. Ma dato che il vetro borosilicato, a differenza di quello di Murano, tende a solidificare in modo estremamente rapido, nel momento in cui si interrompe il processo di tornitura, la bolla di vetro – ancora calda e fino a quel momento simmetrica – tende a cadere per gravità e ad assumere in pochissimi secondi una forma solida del tutto originale e apparentemente fuori asse».
La bolla che viene creata, interrompendo il processo in un dato attimo di lavorazione, dà vita ad un calice in vetro unico e speciale, diverso dal precedente e da quello successivo, proprio come una bolla di sapone.
«La bolla di vetro viene poi lavorata, rifinita e unita allo stelo e al piano di appoggio, realizzati separatamente. I calici di vetro Bubble possono sembrare un prodotto esclusivamente artistico, ma non è così. Sono il risultato dello studio di un processo artigiano che può essere a tutti gli effetti industrializzato, dando vita a delle serie di oggetti di design con una propria personalità. I calici di vetro Bubble nascono dalla capacità di osservare con quali modalità vengono realizzati alcuni prodotti e, partendo da questo, provare a ripensarli nella forma e nella linea».
Bubble è una serie di calici in vetro uno diverso dall’altro, ma creati in tre diverse misure, per forma e dimensioni: un bicchiere da vino rosso, uno da vino bianco standard e una bolla più grande destinata a vini più strutturati, che vanno decantati. «Molte persone ci hanno chiesto come fa a restare in equilibrio su un piano un bicchiere che sembra fuori asse: anche se a prima vista non si nota, la bocca del bicchiere corrisponde esattamente alla giuntura dello stelo e, quindi, Bubble non può cadere».
Abbiamo pesato a una bolla di sapone che viene gonfiata e appena lasciata libera prende il volo.
L’asimmetria di Bubble permette anche un gioco curioso: chi tiene in mano questi calici è portato naturalmente a muovere la mano per cercare di raggiungere, a livello visivo e manuale, la simmetrica del bicchiere. Così facendo esegue il movimento circolare di chi solitamente decanta il vino.
Kanz è lo studio di progettazione che gli architetti Mauro Cazzaro e Antonella Maione hanno aperto a Venezia. La loro produzione spazia dalla progettazione di interni a quella di spazi commerciali, dall’edilizia e al design di oggetti d’uso comune.
Foto: credits by Kanz Architetti